Blue Whale: tutto quello che dovreste sapere sull’horror-game che istiga al suicidio

No, non è una puntata di Black Mirror. Questa è realtà vera.

130 adolescenti morti in 6 mesi a causa del Blue Whale (ndr Balena Blu).

BLUE WHALE: di cosa si tratta?

Si tratta di una sfida lunga 50 giorni. Il gioco, infatti, invita i partecipanti ad affrontare alcune prove come guardare film dell’orrore per un’intera giornata, disegnare una balena blu (blue whale, appunto) con un coltello, svegliarsi alle 04,20 del mattino. Il percorso si conclude al cinquantesimo giorno con l’ultima provocazione: trova l’edificio più alto e salta. L’invito a togliersi la vita è più che esplicito.

“Siamo figli di una generazione morta”

“Questo mondo non è per noi”

Sono alcune delle frasi pronunciate in diretta dai giovani prima di compiere l’atto estremo.

Secondo la rivista Novaya Gazeta dal 2016, Blue Whale avrebbe fatto diversi morti fra i giovani russi. Si sarebbe diffuso attraverso la rete sociale VKontakte (VK), il ‘Facebook russo’. L’inchiesta di Novaya Gazeta è stata però messa in dubbio da altri media russi.
El Pais ha avuto conferma dell’esistenza di gruppi ‘chiusi’ o ‘segreti’ collegati con ‘Balena Blu’ su Facebook. Uno, ‘Ballena Azul’, con 270mila utenti, è diventato inaccessibile di recente.

BLUE WHALE NEL MONDO

Balena Blu arriverebbe dalla Russia dove avrebbe già fatto vittime e si starebbe diffondendo in America Latina, dove le polizie di Colombia, Cile, Brasile, Bolivia e Uruguay hanno avviato indagini.

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LE REGOLE 

Fonte: Il Giornale

1- Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

2 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e guardate video psichedelici e dell’orrore che il curatore vi invia direttamente

3 – Tagliatevi il braccio con un rasoio lungo le vene, ma non tagli troppo profondi. Solo tre tagli, poi inviate la foto al curatore

4 – Disegnate una balena su un pezzo di carta e inviate una foto al curatore

5 – Se siete pronti a “diventare una balena” incidetevi “yes” su una gamba. Se non lo siete tagliatevi molte volte. Dovete punirvi

6 – Sfida misteriosa

7 – Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

8 – Scrivete “#i_am_whale” nel vostro status di VKontakte (VKontakte è il Facebook russo, ndr)

9 – Dovete superare la vostra paura

10 – Dovete svegliarvi alle 4.20 del mattino e andare sul tetto di un palazzo altissimo

11 – Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano e inviate la foto al curatore

12 – Guardate video psichedelici e dell’orrore tutto il giorno

13 – Ascoltate la musica che vi inviano i curatori

14 – Tagliatevi il labbro

15 – Passate un ago sulla vostra mano più volte

16 – Procuratevi del dolore, fatevi del male

17 – Andate sul tetto del palazzo più alto e state sul cornicione per un po’ di tempo

18 – Andate su un ponte e state sul bordo

19 – Salite su una gru o almeno cercate di farlo

20 – Il curatore controlla se siete affidabili

21 – Abbiate una conversazione “con una balena” (con un altro giocatore come voi o con un curatore) su Skype

22 – Andate su un tetto e sedetevi sul bordo con le gambe a pensoloni

23 – Un’altra sfida misteriosa

24 – Compito segreto

25 – Abbiate un incontro con una “balena”

26 – Il curatore vi dirà la data della vostra morte e voi dovrete accettarla

27 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e andate a visitare i binari di una stazione ferroviaria

28 – non parlate con nessuno per tutto il giorno

29 – Fate un vocale dove dite che siete una balena

dalla 30 alla 49 – Ogni giorno svegliatevi alle 4. 20 del mattino, guardate i video horror, ascoltate la musica che il curatore vi mandi, fatevi un taglio sul corpo al giorno, parlate a “una balena”

50 – Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.

Il SERVIZIO ANDATO IN ONDA SUL PROGRAMMA DI ITALIA 1 “LE IENE”: click

ULTIMI AGGIORNAMENTI

“Ho dato loro tutto quello che non avevano avuto nelle loro vite: calore, comprensione, importanza”.

Philipp Budeikin, lo studente russo che ha inventato il Blue Whale,  è stato arrestato (15-05-2017) e si trova ora in carcere a San Pietroburgo, da dove spiega con agghiacciante lucidità la ragione del suo gioco:

“Ci sono le persone e gli scarti biologici. Io selezionavo gli scarti biologici, quelli più facilmente manipolabili, che avrebbero fatto solo danni a loro stessi e alla società. Li ho spinti al suicidio per purificare la nostra società”.

Il frasario di Maria De Filippi: fenomenologia della poetica defilippiana

Di Federica Cataldo e Salvatore Giannavola

16 settembre 1996.

Una data significativa per la storia della televisione italiana. 21 anni fa, alle ore 14.45, andava in onda la prima puntata di un format madre che avrebbe poi dato vita a Uomini e Donne, programma cult di Canale 5, costruito artigianalmente da Maria De Filippi (con le sue mani).

Dal 2001 in poi, U&D diventa un vero e proprio dating show per cuori solitari e arrampicatrici sociali scartate agli ingressi di Arcore.

Nel 2008 il format attuale della trasmissione è sbarcato in Spagna, col nome Mujeres y hombres y viceversa, programma trasmesso dalla TV iberica di Mediaset, Telecinco.

IL PRIMO TRONISTA, TINA E GIANNI

Il primo tronista della storia di Uomini e Donne, come accennato su, è stato Roberto Mantoni, un imprenditore di mezza età in cerca dell’amore, molto raffinato e colto, con un matrimonio ormai finito da lasciarsi alle spalle. Tra le sue corteggiatrici c’era la“vampTina Cipollari, che non fu però la scelta di Roberto.

Un altro personaggio ricorrente nelle saghe defilippiane è sicuramente Gianni Sperti. Ex ballerino, oggi divulgatore di iniziative a scopo benefico sui titoli di coda del programma in cui da una decina di anni a questa parte bivacca bellamente sfoggiando chiome e look post circensi.

IL PUBBLICO ACCLAMA TINA (2001): qui

Ma una cosa è certa, che piaccia o no, Uomini e Donne ha segnato la formamentis dei telespettatori italiani per ben 21 anni. La eco sociologica di questo fenomeno mediatico ha dato il la a veri e propri modi di fare, e soprattutto di dire, ormai, comunemente utilizzati anche dai più radical chic che vedono questo programma e non lo ammettono neanche sotto tortura.

Vediamo insieme l’analisi di Federica che seziona questa tematica traendone spunti molto interessanti.

FENOMENOLOGIA DEL FRASARIO DI MARIA DEFILIPPI

Machiavelli, a guisa di moltissimi altri autori ed intellettuali, pensava che la lingua fosse l’unica “virtù” posseduta dall’uomo che lo distinguesse dalle bestie.  Grazie alle parole possiamo conoscere il mondo, incontrarci e scontrarci con esso, conoscere gli altri per sentirci pienamente “animali sociali” e, cosa più importante, dialogare intimamente con noi stessi, fondando la nostra identità.

Molti dei cambiamenti intestini alle lingue si verificano quando queste non sono più sufficienti a descrivere la realtà.

Talvolta, allora, accade che si ricorra alla creazione di neologismi. Un neologismo è un “termine o costrutto di recente introduzione nella lingua, motivato da nuove esigenze tecniche o di costume” che, favorevolmente accolto dai parlanti, diviene parte ufficiale del vocabolario. Tantissimi autori, a partire dai latini come Ennio se ne sono serviti. Galileo nella prosa scientifica, Dante nella sua bibbia nazionale: La Divina Commedia.

MARIA DE FILIPPI HA APERTO UN NUOVO CAPITOLO DELLA STORIA LINGUA ITALIANA POPOLARE

Nel suo piccolo, con tutte le virgolette del mondo, Maria De Filippi. la mamma della TV italiana contemporanea, rientra nel novero di di coloro che hanno rivestito la lingua italiana con nuovi abiti, si certo forse un po’ trash, conferendole utilizzi nuovi che si sono diffusi divenendo normalità sintattica dei più.

Il suo amore per le parole, il suo linguaggio asettico, la sua ricerca affannosa e certosina affinché queste, come pennelli, possano dipingere la complessità dei suoi pensieri, l’ha spinta, non trovando alternative, alla creazione di un vocabolario personale.

Suo perché?

L’unico capace di dire, di raccontare vividamente della dimensione candida e tutta umana che emerge dai talk show da lei condotti, tra i quali, sembra rigoroso citare ” Uomini e Donne” .

L’amore è il tema, il perno indiscusso di questo programma, sul quale ruotano, come palle rotte, personaggi curiosi ed improbabili, di cui però non parleremo in questa sede.

Ciò che preme, adesso, è parlare della fantasia creatrice Mariana.

IL FRASARIO DEFILIPPIANO: I TERMINI PIU’ UTILIZZATI

Riscaldiamoci subito con qualche esempio che possa avvalorare i nostri sospetti sulla passione linguistica della nostra #queenMary

-SEDUTA. Parola comunemente utilizzata per indicare una riunione o una sessione di terapia medica. Tuttavia, se roviniamo faticosamente nel dizionario dell’uso De Mauro sino all’ultimissima voce, vedremo comparire ” seduta” come TS ( Termine tecnico specialistico) ad indicare, infatti, un posto a sedere.

-ESTERNA. Anche qui, a prima sfogliata di vocabolario, niente. La parola indica semplicemente qualcosa fuori di noi, in senso figurato e non. Ma se ci se guardiamo, ancora una volta, alla marca tecnico specialistica ( in questo caso additata come “filos.” Ovverosia filosofica) comprendiamo della perizia, tutta artigianale; della volontà di: “risaltare ciò che è al di fuori della coscienza, dell’Io.” Ecco come la fenomenologica Maria De filippi lascia una traccia della sua adesione all’esistenzialismo sartriano.

-TRONISTA. Termine partorito interamente dal genio Defilippiano, mira senza dubbio e rievocare i tempi floridi dell’impero romano. Tempi verso i quali, la nostra #Mary si volta nostalgicamente, auspicando lei stessa alla creazione di un ibrido microcosmo di ascendenza cesariana.

Non meno presenti sono le suggestioni orientali.

-CORTEGGIATRICI/ORI. La conduttrice, qui, rivanga le rime cavalcantiane, mirando ad un ripristino dei codici cortesi/ medievali. Il concetto di sconvolgimento d’amore, di turbamento e agitazione dei sentimenti che timidamente affiora da uno sguardo, da un saluto, è la cifra della sua riflessione amorosa, che si incardina su principi di pudicizia e integrità morale.

Come accennavamo, però, questo termine potrebbe rivangare l’orientalità dell’harem, aggiungendo al candore Mariano un pizzico di pepe.

Il piccolo grande ecosistema televisivo firmato DeFilippi, come volevamo dimostrare, è un crogiuolo di culture, filosofia, passione e anni di dura ricerca nel campo delle discipline umanistiche. Guai, quindi, a dire che si tratti di un programma spazzatura!

L’unica spazzatura è l’ignoranza!

Maria, ci rivediamo alle prossime creazioni.

Vi salutiamo con alcune locuzioni ricorrenti nella tradizione orale defilippiana:

“Tu hai una cosa che mi piace”

“Hai fatto un bel trono”

“Ho amato il trono di Chanel”

“Io non vado mica in giro a fare le ospitate come te”

“Trono Over”

“Maria, oggi scelgo”

Atto di fede keirkegaardiano. Scegli, fatti scegliere o sarei destinato a rimanere nell’oblio dei palinsesti televisivi.

“Sei tu la mia scelta”

“Chiedilo alla Redazione”

“Tanto la Redazione lo sa”

“Ho i messaggi”

“Maria grazie di tutto, veramente”

“Per me Uomini & Donne è stato un’esperienza di vita formativa”

“Maria io esco”

Versione trash della perseità sartriana di una coscienza scalmanata, costantemente in attrito con il mondo.

“Sono venuta-o qui per incontrare l’uomo-donna della mia vita”

Il licenziamento del presidente dell’FBI da parte di Trump non può passare inosservato

L’antefatto
L’11 Maggio #Trump silurava  James Comey dall’incarico di numero uno dell’Fbi.
Perchè?
Aveva chiesto ulteriori fondi per indagare sulla questione Putin-elezioni-Vittoria di Trump.
Con quale obiettivo?
Capire se Trump fosse a conoscenza di questo endorsment (appoggio), o se ignaro di tutto, avesse goduto dei benefici voluti da soggetti esterni (Putin).
Quindi Trump licenza il presidente della CIA.
In questo video potrete vedere uno ske.tch esilarante, meglio satira, di Alec Bolwin e di tutto lo staff del SNL.
Vi riportiamo un estratto di un articolo recentemente pubblicato da Internazionale.

Trump alimenta i sospetti sui legami con la Russia

Con l’ennesimo tweet a proposito della faccenda, Trump ha giustificato il licenziamento scrivendo che “è molto semplice. Non faceva un buon lavoro”. Potrebbe anche essere, ma cosa avrebbe fatto di preciso Comey di così sbagliato?

Ha fatto saltare l’arresto di un serial killer? Ha lasciato prosperare una rete di spionaggio nel cuore di Washington? Stando a quanto sostiene la Casa Bianca non è niente di tutto questo, e soprattutto il licenziamento non c’entra nulla con l’inchiesta guidata da Comey sul possibile “coordinamento” (parole dell’ex capo dell’Fbi) tra l’ambasciata russa a Washington e la squadra che ha curato la campagna elettorale di Trump.

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I democratici non sono gli unici a essere scontenti

Secondo la Casa Bianca la colpa di Comey sarebbe quella di aver pubblicamente commentato l’inchiesta sulle email che Hillary Clinton, all’epoca segretario di stato, aveva avuto la negligenza di inviare attraverso canali non protetti. Bizzarro! Trump avrebbe punito un funzionario che potrebbe aver provocato la sconfitta elettorale della sua avversaria. Niente di più onesto ed elegante, non c’è che dire. Eppure, twitta il presidente, “ora che è stato buttato fuori questi democratici ipocriti si professano scontenti”.

Licenziando Comey, Trump ha accesso improvvisamente tutti i riflettori su una vicenda che i leader della maggioranza repubblicana al congresso cercavano di far dimenticare all’opinione pubblica. A prescindere dalle manovre diversive, il presidente ha fatto uscire il diavolo dalla scatola, e avrà grossi problemi a farcelo rientrare.

Il meglio del MI AMI FESTIVAL: gli imperdibili secondo noi

Mancano pochissimi giorni all’inizio del MI AMI FESTIVAL 2017; l’appuntamento di prima fascia per gli amanti della buona musica italiana.

Indie, rap, cantautori e band affermate:  la line up della tre giorni di MI AMI FESTIVAL che si terrà dal 25 al 27 maggio all’Idroscalo di Milano, è ricca e soprattutto eterogenea. Racchiude in sè le migliori espressioni di alcune nicchie musicali diverse tra loro; tutte estremamente interessanti: da Carmen Consoli a Caneda, da Baustelle ad Achille Lauro, passando per Gomma e Drink to Me.

Oggi ci sbilanciamo. Vi presentiamo i migliori artisti (secondo noi), tra quelli che si esibiranno al MI AMI FESTIVAL.

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IL MEGLIO DELLA LINE UP DEL MI AMI FESTIVAL SECONDO NOI

Giorno 1 (25 MAGGIO)

Il MI AMI esordirà in grande stile con le esibizioni di Carmen Consoli, The Zen Circus, e del mitico NIKKI di Radio Deejay che si esibirà in un guitar playing dj set.

Giorno 2 (26 MAGGIO)

Nel cuore del Festival troviamo i Baustelle (guai a chi dice no), Giorgio Poi, Drink to Me e quindi Cosmo, Colombre che abbiamo avuto il piacere di intervistare, Mecna e Davide Shorty. Queste sono le esibizioni che attendiamo con più interesse.

In particolare, vogliamo introdurvi al mondo di due cantautori che ci hanno colpito particolarmente in questo ultima stagione dell’indie italiano: Giorgio Poi e Colombre.

Chi è Giorgio Poi?

Momenti di esacerbata italianità: ecco un riassunto della sua poetica, appunto. Giorgio Poi scrive ballate pop, ma non troppo. La psichedelia sgorga dalle produzioni di questo autore insieme a una sofisticata urgenza artistica. Le sue produzioni emanano unicità, piaccia o non piaccia. Giorgio Poi racconta la normalità senza filtri seguendo i suoi ritmi atavici. Ascoltate “Fa Niente”.

Chi è Colombre?

Avatar musicale di Giovanni Imparato che abbiamo avuto il piacere di intervistare  per Extra Music Magazine (link all’intervista),  Colombre ha un che di vintage che lo rende affascinante e unico rispetto al panorama della musica italiana di oggi. Con Pulviscolo, il suo album d’esordio, è’ riuscito a creare un file rouge che sfrutta il passato per raccontare il presente.

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Giorno 3 (27 MAGGIO)

Sicuramente Gomma, Canova,  Gazebo Penguins e Les Enfants. Abbiamo avuto il piacere di intervistare personalmente Matteo Mobrici, cantante dei Canova e stimiamo il progetto dei giovanissimi Gomma. Ecco a voi alcune info in più su questi due new player del mondo delle band italiane.

Chi sono i GOMMA?

Sto per dire qualcosa di forte, non offendetevi, ve ne prego! Credo di aver trovato i degni eredi dei Prozac +. “Toska”, l’album d’esordio dei Gomma è uno scrigno di atmosfere suburbane e di esperienze caustiche post-adolescenziali. Io li ho conosciuti con il brano”Elefanti” e da quel momento non me li sono più scrollati di dosso. Una musicalità acerba quella espressa da questa band, in cui spicca l’immagine e la vocalità della front woman, Ilaria. Gomma are from Caserta.

Chi sono i CANOVA?

Freschi, colorati e malinconici- I Canova, band milanese, si contraddistinguono in quanto a vivacità musicale, attualità del suono e soprattutto per una poetica estremamente accattivante e pop nel senso aulico del termine.

I testi dei Canova sembrano scritti da un esperto social media manager e contengono tutte le keyword portanti delle tematiche indie. Banali?Assolutamente no. Da una settimana mi nutro di “Aziz” e “La Felicità”, e mi sento una persona migliore. Consiglio questa dieta anche a voi. “Avete ragione tutti”, l’album d’esordio è un album di cui sentiremo parlare.

Link all’intervista: qui

Non vediamo l’ora di partire alla volta di Milano per partecipare a questo fantastico evento. Seguiteci su Extra Music Magazine e BlogstermInd per tutte le dirette e il live reporting del MI AMI FESTIVAL 2017.

Il motto è: CONFUSI E FELICI!

 

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